Fotodermatologia

L’esposizione cronica al sole porta alla formazione delle rughe, comparsa delle macchie scure e “punti bianchi” (ipomelanosi guttata idiopatica), ispessimento e secchezza della cute (fotoinvecchiamento).

L’effetto della luce solare sulla pelle è noto sin dal 1400 a.C, quando in India, vennero impiegate alcune piante con proprietà fotodinamiche  e luce solare per trattare la vitiligine. L’era della fototerapia, così come noi la conosciamo oggi, comincia negli anni 20-30 del Novecento con l’utilizzo del catrame e della luce solare per la psoriasi, trattamento oggi noto come protocollo di Goeckerman.

Il XX secolo ha assistito allo sviluppo di creme fotoprotettive contro gli effetti nocivi della luce solare. Gli schermi solari sono diffusamente impiegati dagli anni ’70.

Gli effetti avversi dell’esposizione alla luce del sole sono numerosi.

Le reazioni acute sono le scottature / ustioni solari e l’abbronzatura.

L’esposizione cronica porta alla formazione delle rughe, comparsa delle macchie scure e “punti bianchi” (ipomelanosi guttata idiopatica), ispessimento e secchezza della cute (fotoinvecchiamento). Gli UV possono anche indurre telangectasia.

Macchie solari, esiti di pregresse scottature

La poichilodermia di Civatt è dovuta a una combinazione di telangectasia e iperpigmentazione della porzione superiore del torace e dei lati del collo e del viso.

comedoni (“punti neri”) sono comuni nei soggetti regolarmente esposti alle radiazioni UV, e può svilupparsi un’ipertrofia sebacea. La pelle pesantemente esposta al sole può assumere un colorito giallognolo.

Sono correlati alla radiazione solare i tumori cutanei come il carcinoma basocellulare e squamocellulare (speso precedute da cheratosi attiniche).

Inoltre, l’incidenza del melanoma maligno è superiore nei soggetti che hanno una storia di esposizione al sole. Il rischio determinato dall’esposizione solare deve essere considerato nel contesto dei fattori fenotipici, quali colore della pelle, numero totale dei nevi e la tendenza della pelle alle scottature solari. L’esposizione ripetuta e intermittente al sole è considerata come più pericolosa dell’esposizione costante. Molte analisi di evidenza pongono le scottature solari come un importante fattore di rischio implicato nello sviluppo del melanoma.

Per molti anni, si è pensato che soltanto gli UVB giocassero un ruolo significativo nei cambiamenti indotti dalla luce solare; studi recenti hanno dimostrato che anche le radiazioni UVA rappresentano un fattore chiave. La maggior parte degni schermi solari blocca soltanto la maggioranza dei raggi UVB, senza proteggere dagli UVA in maniera adeguata.

I raggi UVA:

– sono presenti dall’alba al tramonto,

– sono responsabili del 95%di tutte le radiazioni UV che raggiungono la superficie terrestre,

– non vengono filtrati né dal vetro né dalle nuvole. I finestrini delle automobili, le verande, le serre e le finestre in generale non proteggono contro gli UVA.

– la loro quantità non varia in relazione alla stagione (gli UVA sono presenti anche in inverno, mentre in estate tendono ad essere rilasciati molti più UVB),

– penetrano nel derma ( la maggior parte degli UVB viene assorbita nello strato corneo)

Una persona seduta in auto o in una stanza ben esposta alla luce esterna può assorbire una notevole  quantità  di UVA in qualunque momento dell’anno, persino in una giornata nuvolosa!

I raggi UVA sono considerati una delle cause di degradazione della matrice cutanea e dell’inizio e promozione del carcinoma cutaneo.

Protezione solare:

I prodotti per la protezione solare svolgono due diverse azioni:

– la protezione contro le scottature (l’eritema), indicata sull’etichetta dal Fattore di Protezione Solare (SPF),

– la protezione contro gli effetti dei raggi UVA che, secondo recenti studi, sembra essere sempre più necessaria.

L’attuale livello di standardizzazione internazionale per stabilire l’SPF consente la consumatori di acquistare prodotti solari in tutto il mondo la cui efficacia protettiva contro le scottature solari è analoga.