Psoriasi

La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle cronico-recidivante, immunomediata.

Psoriasi

La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle cronico-recidivante, immunomediata.

Nei paesi occidentali colpisce circa il 2% della popolazione, uomini e donne di ogni età  con due picchi di incidenza tra i 16 e 20 anni e tra i 55 e 60 anni.

La malattia rappresenta circa il 20% delle consultazioni dermatologiche.

Le lesioni cutanee possono risultare poco gradevoli a livello estetico, sociale e funzionale, con evidenti risvolti psicologici per chi ne è affetto.

Spesso questa dermatosi è vissuta con intensa partecipazione psichica, specialmente in età giovanile.

Cause della psoriasi

Circa il 30% dei pazienti affetti da psoriasi ha una storia familiare della malattia.

La psoriasi si manifesta con placche eritemato-squamose disposte sul cuoio capelluto, gomiti, ginocchia, regione lombo-sacrale anche se ogni sede cutanea può essere interessata dalla malattia. Nei casi gravi le lesioni possono ricoprire l’intera superficie corporea (Psoriasi eritrodermica).

I più importanti fattori di scatenamento e/o peggioramento di questa patologia sono gli stati ansioso-depressivi, infezioni (Streptococco , HIV, Candida albicans, Stafilococco, Malassezia ovalis), traumi, alcuni farmaci (beta bloccanti, sali di litio, interferone, idrossiclorochina, ecc).

Nel periodo estivo si osservano i miglioramenti.

Alcuni stili di vita quali l’obesità, il consumo di alcolici e il fumo di sigaretta sono associati ad un più elevato rischio di malattia. in particolare, l’assunzione di alcol (>80 g al giorno) è associato a un andamento più grave della malattia e influenza negativamente la risposta alle terapie.

Al contrario, una dieta ricca di frutta e verdura (carote e pomodori) sembra avere un ruolo protettivo.

Le principali comorbilità sono malattia di Crohn, sindrome metabolica, aumentato rischio cardiovascolare, steatosi epatica, malattia renale cronica, depressione.

Non esistono fattori prognostici che permettano di predire l’andamento della malattia.

Tuttavia la psoriasi ad insorgenza precoce tende ad avere un andamento più aggressivo.

Patogenesi della psoriasi

L’infiammazione psoriasica è considerata il risultato di una particolare immunoreazione linfocitaria Th1, che si sviluppa su una base genetica multifattoriale, con successivo coinvolgimento dei cheratinociti. Questi presentano un’aumentata proliferazione e incompleta differenziazione.

I cheratinociti psoriasici risultano particolarmente responsivi a citochine, chemochine e fattori di crescita prodotti dall’infiltrato infiammatorio.

Forme cliniche della psoriasi

  • Psoriasi guttata. La psoriasi guttata è più frequente nei giovani e insorge spesso dopo un’infezione streptococcica, solitamente faringea o dentale.
  • Psoriasi volgare E’ la forma più frequente di psoriasi. Si manifesta con le placche  eritemato desquamative ad andamento cronico, con caratteristiche localizzazioni (capillizio, gomiti, ginocchia, avambracci, mani e piedi). Le lesioni sono nettamente delimitate, con desquamazione di colore bianco-argento; l’asportazione delle squame determina la comparsa di minuscole gocce di sangue (fenomeno di Auspitz).
  • Psoriasi delle unghie
  • Psoriasi inversa (psoriasi delle pieghe)
  • Psoriasi palmo-plantare
  • Psoriasi dei genitali In questa forma le lesioni sono spesso poco infiltrate, a margini irregolari e finemente desquamanti
  • Psoriasi pustolosa palmo-plantare
  • Psoriasi pustolosa generalizzata Forma di psoriasi severa e può avere gravi complicanze come necrosi tubulare renale, ittero e disfunzione epatica, infezioni.
  • Psoriasi pustolosa generalizzata della gravidanza (Impetigo Erpetiforme) Rara forma di psoriasi pustolosa che compare durante la gravidanza, con possibile grave compromissione dello stato generale. In questi casi è necessaria l’ospedalizzazione della paziente. La misurazione regolare della temperatura corporea e del volume urinario sono provvedimenti necessari per la corretta gestione della malattia.
  • Psoriasi eritrodermica Si tratta di una condizione grave, che richiede l’ospedalizzazione del paziente. Le condizioni generali sono compromesse (stato febbrile o ipotermia, astenia, dimagrimento, disidratazione). Il paziente deve essere monitorato per evitare complicanze quali scompenso cardiaco, insufficienza renale e disfunzione epatica.
  • Acrodermatite continua (di Hallopeau)
  • Artrite psoriasica

Cure per la psoriasi

La visita medica configura come una relazione d’aiuto nella quale un “sofferente” chiede consiglio, sostegno e cura ad un esperto. Il medico deve quindi trasmettere sicurezza ed affidabilità legate alle sue conoscenza scientifiche e cliniche insieme a modalità umane.

Il trattamento della psoriasi è una tematica complessa e in continua evoluzione, in quanto la cronicità del disturbo e la molteplicità dei fattori che possono incidere sulla sua evoluzione, non consentono di affidarsi a un unico preparato topico e/o sistemico.

La scelta del trattamento varia principalmente in relazione all’estensione, localizzazione, gravità della patologia ed alle comorbilità del paziente.

Le terapie principali sono:

  • Preparazioni topiche (analoghi della vitamina D, corticosteroidi, tazarotene, urea, acido salicilico)
  • Farmaci sistemici tradizionali ( acitretina, methotrexate, ciclosporina)
  • Farmaci biologici
    • Anti TNF-α ( Infliximab, Etanercept, Adalimumab, Certolizumab Pegol)
    • Anti IL – 12/23 (Ustekinumab)
    • Anti IL – 23 (Guselkumab, Risankizumab, Tildrakizumab)
    • Anti IL – 17 (Secukinumab, Ixekizumab)
    • Anti – IL 17RA (Brodalumab)
    • Inibitore PDE4 (Apremilast)
    • Inibitore JAK 1-3 (Tofacitinib)
  • Fototerapia (UVB, PUVA, climatoterapia)

A tutt’oggi non esiste nessun rimedio capace di guarire definitivamente tale malattia, mentre diverse terapie possono mantenere sotto controllo le manifestazioni cliniche.

La maggior parte dei farmaci per la psoriasi ad uso sistemico provocano seri effetti collaterali, spesso i pazienti chiedono delle terapie “alternative”.

La necessità di stabilire con il paziente un’ottimale alleanza terapeutica, suggerisce al dermatologo moderno di ampliare i propri orizzonti e proporre la possibilità di terapia “non convenzionale”, come fitoterapia, omeopatia, integratori dietetici, ecc.